Le guanidine sono un tipo di composti organici che nel corso del tempo hanno acquisito sempre maggiore importanza nei processi di sintesi organica. Il gruppo funzionale che le caratterizza consiste in un atomo di carbonio legato a tre atomi di azoto ed è presente in alcune molecole di interesse biologico come l’arginina (aminoacido essenziale) o la creatina.
Sono correlate ad altre funzioni contenenti azoto come ammine, amidine, imine o uree, e si distinguono per il loro forte carattere basico, tanto che alcune di esse sono state definite “superbasici” per essere più forti dell’ione idrossido, la base più forte in soluzione acquosa.
Il loro interesse non risiede solo nella loro forza come basi, ma anche nella loro mancanza di carattere nucleofilo. Alcune basi di tipo amidinico come il DBN (1,5-diazabiciclo-[4.3.0]non-5-ene) o il DBU (1,8-diazabiciclo[5.4.0]undec-7-ene) sono ampiamente utilizzate nella sintesi, ma non sono economiche e si affittano facilmente. Questo problema viene evitato utilizzando amidine, che sono basi forti non nucleofile, o utilizzando guanidine stericamente ingombrante.
Preparazione e caratteristiche
Le penta-alchilguanidine soddisfano bene questi requisiti: sono basi forti, non nucleofile, non si alchilano facilmente ed economicamente accessibili. Tra queste, la più conosciuta è la 2-terz-butil-1,1,3,3-tetrametilguanidina, nota come base di Barton, in onore del suo scopritore, il premio Nobel Derek Barton, che ha sintetizzato insieme al suo team una serie di guanidine steriamente impedite, questa essendo la più facile da preparare.
In generale, queste guanidine alchilate vengono preparate a partire dalla loro urea corrispondente, che viene convertita in un sale di Vilsmeier utilizzando cloruri acidi come fosgene (altamente tossico) o cloruro di ossalile. Questo sale reagisce quindi con un’ammina per fornire la guanidina desiderata.
Base di Barton
La base di Barton è un liquido incolore e corrosivo con un forte odore caratteristico. In una soluzione 1:1 di acqua ed etanolo mostra un pKa di 14 e in acetonitrile raggiunge 24,3, indicando che è una base veramente forte.
Sebbene la sua preparazione implichi l’uso di reagenti altamente tossici come quelli già citati, e il processo possa essere complesso, con una manipolazione attenta è possibile ottenere purezze superiori al 97%.
Questo prodotto è sensibile all’aria e all’umidità e deve essere conservato in ambiente freddo (2°C-8°C) sotto azoto.
Presso DC Fine Chemicals, come fornitori di prodotti chimici fini con oltre 15 anni di esperienza nel settore, produciamo la base di Barton internamente, garantendo una purezza minima del 97,5%.
Per ulteriori informazioni su 2-terz-butil-1,1,3,3-tetrametilguanidina (CAS 29166-72-1), puoi consultare i dettagli qui o contattarci all’indirizzo info@dcfinechemicals.com.
Presso DC Fine Chemicals, saremo lieti di assisterti con qualsiasi domanda tu abbia su questo o su qualsiasi altro prodotto nel nostro ampio catalogo, adattando le nostre soluzioni per soddisfare le esigenze della tua azienda.
Articolo scritto da Fran Campos, Responsabile R&D presso DC Fine Chemicals
Riferimenti bibliografici:
- Derek H. R. Barton, John D. Elliott and Stephen D. Géro, Synthesis and properties of a series of sterically hindered guanidine bases. J. Chem. Soc., Perkin Trans. 1, 1982, 2085-2090.
- Mihara, M., Moroga, K., Iwasawa, T., Nakai, T., Ito, T., Ohno, T., & Mizuno, T. (2018). Selective Synthesis of Carbonates from Glycerol, CO2, and Alkyl Halides Using tert-Butyltetramethylguanidine. Synlett, 29(13), 1759-1764.